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Qual è la differenza tra Sommelier e Degustatore?

brindisi di due flute di champagne

Sommelier e degustatore, se interpretati a livello professionale, individuano due professioni diverse che ruotano attorno al mondo del vino. Ecco perché.


 

 

Il bagaglio di conoscenze del degustatore e del sommelier è sicuramente comune, almeno in parte. Ma, come anticipato, se consideriamo i tue termini come riferiti a una specifica professione, non c’è dubbio che possano essere rinvenute delle differenze. Vediamo quali.

 

Qual è la principale differenza tra sommelier e degustatore?

Il degustatore, anche detto assaggiatore di vino,  in linea teorica, NON ha a che fare con tutta la parte che riguarda il servizio di sala, la redazione di una carta dei vini, con annessa la proposta di questi in abbinamento gastronomico (detto appunto abbinamento cibo-vino) e la gestione della cantina.

 

Queste mansioni che ti ho elencato appartengono, invece, al mondo dei sommelier.

 

Il degustatore è per lo più orientato a maturare gli strumenti tecnici adeguati per formulare il giudizio sulle qualità di un vino, positive o negative.

 

Questa è la risposta definitiva che a rigor di logica dovrebbe essere posta alla fine per trattenerti più tempo sulla pagina e consentire al mio articolo di essere maggiormente visibile sui motori di ricerca.

 

Ora che hai avuto la risposta, decidi pure in autonomia se continuare a leggere per approfondire la questione o uscire di qui in un lampo nonostante la mia onestà nei tuoi confronti.

Sommelier vs Degustatore

 

Come degusta un assaggiatore e come degusta un sommelier

Un degustatore (alias assaggiatore di vino) e un sommelier degustano in maniera differente.

 

Il sommelier può far riferimento a descrittori di uno specifico vino (le celebri note di cioccolato, foglia di pomodoro, ribes e pepe nero e tutti quei marcatori di vitigni o tecniche di vinificazione e affinamento): un racconto, a volte poetico, a volte troppo poetico, che coinvolge la memoria e la potenza evocativa delle immagini.

 

Il degustatore o assaggiatore, invece, è orientato a eliminare il più possibile i margini di soggettività nell’analisi di un vino e la degustazione si risolve in una valutazione quantitativa: un punteggio da esprimere in centesimi.

 

Degustatore di vino e sommelier hanno competenze comuni ed altre diverse ed esclusive

Entrambe le professioni hanno un terreno comune: la pratica della degustazione. Sia il sommelier che il degustatore, ovviamente, degustano il vino e possiedono una grammatica in grado di stabilire dei parametri di valutazione gusto-olfattiva e tradurli in qualcos’altro.

 

Passiamo ad analizzare quali sono gli oggetti di studio e pratica di un degustatore e di un sommelier, per cercare di coglierne le differenze.

 

Che cosa significa essere o diventare un degustatore di vini

Il degustatore vini professionista è un assaggiatore di vino che lavora presso le aziende produttrici (cantine).

 

Il lavoro del degustatore consiste nell’elaborare una valutazione tecnica, un giudizio, su un determinato vino al fine di coglierne le caratteristiche positive ed eventualmente negative (i cosiddetti difetti).

 

La pratica dell’assaggio avviene prima dell’imbottigliamento. Perché?

 

Perché ovviamente, di concerto con l’enologo, potranno essere definite eventuali azioni correttive volte a eliminare (o almeno provarci) i difetti rintracciati nel vino.

 

Un enologo, senza dubbio, può essere un degustatore e nella maggior parte dei casi, di fatto, lo è. Un enologo ha un bagaglio teorico-scientifico più saldo, in funzione del conseguimento di un percorso accademico: la laurea in enologia. Anche se l’enologo può essere un degustatore, la maggior parte delle volte questi esercita una professione diversa, che è appunto quella dell’enologo.

L’ ENOLOGO segue tutte le fasi della produzione del vino: dalla produzione dell’uva, alla definizione del protocollo di lavorazione, alla valutazione della qualità dell’uva, fino all’imbottigliamento ed alla commercializzazione del prodotto finito.Il suo obiettivo primario è la produzione di un vino sicuro, eticamente corretto, gradevole dal punto di vista organolettico.

 

Quali sono i percorsi per diventare degustatore professionista

Per diventare degustatore professionale possono essere intraprese diverse strade. Di sicuro una di queste è quella di frequentare specifici corsi che prevedono una formazione professionale,  come i corsi di degustazione, adatti a chi vorrebbe esercitare la professione del degustatore presso aziende vinicole o consorzi. Il tutto finalizzato a maturare gli strumenti per poter elaborare un giudizio, per quanto possibile oggettivo, sul vino che si andrà a degustare.

 

Per promuovere questa tipologia di approccio è nata l’ONAV (Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Vino), che ha l’obiettivo generale di diffondere la conoscenza del vino e la tecnica dell’assaggio, svincolata da una serie di corollari che invece, come vedremo, hanno strettamente a che fare con la professione del sommelier.

 

In realtà anche i percorsi strutturati dalle varie associazioni nazionali, prevedono un livello di qualifica ulteriore, post corso da sommelier, che può prendere il nome di degustatore. Ad esempio l’AIS (Associazione Italiana Sommelier), dopo i tre livelli di corso che culminano con il diploma da sommelier, prevede un ulteriore esame detto “da degustatore ufficiale”, più focalizzato sull’analisi “oggettiva” e di un vino.

 

Il sommelier

Un degustatore vini può essere anche un sommelier e viceversa. Tuttavia il sommelier è per lo più un comunicatore del vino.

 

L’assaggio del vino da parte del sommelier è pezzo di un mondo che non è finalizzato alla sola traduzione in una scheda di valutazione che evidenzi caratteristiche positive e negative del vino, come invece è per il degustatore.

 

Il sommelier assaggia un vino e lo valuta perché questo vino deve essere in un certo senso raccontato a un potenziale cliente, abbinato a un determinato piatto, stoccato in un’apposita cantina.

 

L’interlocutore privilegiato della sommellerie è il consumatore finale ed essa non è focalizzata in modo esclusivo sul suo oggetto principe: il vino. Attorno al vino ruotano la sua conservazione, la vendita, la comunicazione, la proposta, l’abbinamento a un cibo e la pratica di un servizio più o meno formale.

 

Ad esempio, il sommelier deve conoscere i bicchieri giusti per ogni vino (qui puoi approfondire quanto è complessa la questione dei bicchieri), ma anche il modo corretto di aprire una bottiglia di vino (ecco come farlo con un cavatappi professionale secondo i dettami della sommellerie).

 

 

 

Come diventare sommelier

Per diventare sommelier occorre formarsi attraverso corsi specifici: i corsi per sommelier. Sebbene in Italia non esista un vero e proprio albo dei sommelier e la professione non sia regolamentata come dovrebbe.

 

Per cui, se ti interessa sapere qualcosa in più sulla questione, senza fuffa, ma in maniera seria e diretta, ti invito a visitare questo articolo in cui spiego come diventare sommelier e affronto senza fronzoli la spinosa questione, che occuperebbe più di qualche riga.

 

Se invece ti interessa solo capire quanto costa un corso da sommelier, questa è una panoramica sui costi dei vari corsi.

 

 

 

 

 

 

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