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Come imparare a conoscere il vino?

taccuino e calici in un seminario per conoscere il vino

Per imparare a conoscere il vino esistono diversi approcci, tuttavia cerchiamo di scomporre la complessità del problema e analizzare le soluzioni più facilmente percorribili.


 

 

 

Conoscere il vino… per conoscere il vino non esiste, ovviamente, un solo modo. Molto dipende dal tuo punto di partenza, ma se stai per cominciare a cullare il desiderio di avere una conoscenza più approfondita della materia, ecco le strade che potresti percorrere.

 

Il problema della conoscenza di un argomento è una questione spinoso e, per quanto riguarda la conoscenza del vino, lo scomporremo in due semplici (e semplificanti) elementi:

  1. la teoria del vino;
  2. la pratica del vino.

 

La teoria del vino è fatta di tutto quanto è possibile imparare attraverso la lettura di testi o la frequenza di corsi, seminari e corsi accademici che affrontano l’argomento.

 

La pratica del vino è legata alla sperimentazione diretta dell’oggetto di conoscenza: il vino stesso e, quindi, la sua degustazione, ma anche l’esperienza di tutti gli aspetti collaterali che gli ruotano attorno: il commercio diretto, il marketing, il servizio e molti altri. Per quanto riguarda questi aspetti definiti come collaterali, l’unico modo efficace per temprarsi è sporcarsi le mani: ciò significa, essenzialmente , “esperienza lavorativa nell’ambito”.

 

Teoria del vino

Per affrontare la teoria del vino hai due strade maestre, spesso complementari:

  1. la lettura di testi di introduzione e approfondimento;
  2. la frequenza di corsi da sommelier o, meglio ancora, di corsi accademici (come enologia), che possono darti una solida base teorica sul vino.

 

Perché strade complementari? Sfido chiunque a laurearsi in enologia senza leggere un libro… Tuttavia, hai magari già completato un percorso di studi e vuoi approfondire “solo” come hobby la tua passione per il vino: allora potrai maturare una conoscenza teorica scegliendo una delle due strade a cui ho accennato e, nella migliore delle ipotesi, entrambe.

 

I libri per conoscere il vino

Esistono una molteplicità di libri di approfondimento per imparare a conoscere il vino. Puoi partire con qualcosa di abbastanza ostico, come un importante manuale di enologia, che ti darà di sicuro delle buone basi scientifiche ma che non è adatto a tutti, oppure puoi partire da libri più leggeri e divulgativi che possono fornire un’introduzione basilare all’argomento.

 

libri e vino

I corsi da sommelier: ne esiste uno utile?

Il primo approccio che la maggior parte di noi hanno è quello relativo alla formazione. Voglio imparare a conoscere il vino, mi iscrivo a un corso per sommelier. Prima di finalizzare l’iscrizione ci informiamo, cerchiamo opinioni sulla questione per assicurarci di non sprecare tempo e denaro, con la velleità di affidarci alla migliore delle associazioni possibili.

 

Quindi cerchiamo su Google, chiediamo sui gruppi Facebook, ecc. spesso formulando male la domanda e ottenendo risposte altrettanto errate o superficiali, che ci spingono a operare una scelta del tutto casuale.

 

Ecco, senza fuffa, quanto c’è da sapere sul corso da sommelier:

  • è uno dei modi per cominciare ad approfondire la nostra conoscenza del vino;
  • perciò, è solo un punto di inizio;
  • non fa di noi, automaticamente, dei sommelier;
  • è utile, poiché unisce la teoria alla pratica;
  • non dà diritto all’iscrizione a un albo professionale dei sommelier che, in Italia, non esiste (e questo vuol dire che nessuna delle associazioni che eroga corsi per sommelier farà di te un sommelier se non all’interno dell’associazione in cui sei tesserato, senza nulla togliere al fatto che alcune di queste associazioni e i loro diplomi sono, all’esterno, più “riconosciuti” di altri).

 

Fatte queste doverose premesse, le domande di rito sono:

  • Qual è il migliore corso da sommelier?
  • A quale associazione dovrei iscrivermi?
  • Ais, Fisar, Onav o Fis? E via discorrendo: di associazioni ne esistono moltissime.
  • Esiste un corso da sommelier davvero utile?

 

Le risposte che otterrai saranno comunque faziose: chi ha frequentato un’associazione ti consiglierà quella, mentre i più illuminati di diranno che molto dipende dalla delegazione di zona. Se ci pensi, l’associazione è fatta di persone e, a prescindere dalla didattica “imposta” dalla sede centrale di turno, sono queste persone a fare davvero la differenza. Se incontri relatori preparati e vocati all’insegnamento, ti sapranno trasmettere molto e viceversa.

 

Quindi, provo a rispondere alle precedenti domande con assoluta onestà libera da interessi.

 

Qual è il migliore corso da sommelier?

Il migliore in base a cosa? In base alla didattica? All’autorevolezza percepita? Alla qualità dei vini proposti in degustazione? Riprendo la precedente risposta, molto dipende dalla delegazione di zona.

 

Di sicuro mi sento di consigliarti corsi che strutturano la didattica su un periodo più o meno lungo: il mondo del vino è vasto ed è necessario avere tempo sufficiente per toccare diverse tematiche.

 

Fanno eccezione corsi come il Wset, più orientati al marketing e a mercati internazionali, che pur essendo concentrati in poche giornate di formazione possono essere un utile corollario a una pregressa formazione.

 

A quale associazione dovrei iscrivermi?

Valuta in base ai relatori della tua zona. Chi sono le persone che insegnano nelle delegazioni della tua zona? Qual è la loro formazione? Quali sono i feedback sulla loro didattica? Cerca queste informazioni e la tua scelta sarà sicuramente più consapevole.

 

Ais, Fisar, Onav, Fis o Wset? E via discorrendo: di associazioni ne esistono moltissime.

Tutte le associazioni nominate sono valide e strutturano dei percorsi di apprendimento articolati. Hanno anche dei difetti: a volte son dogmatiche, soprattutto le prime, che hanno un approccio “più italiano” rispetto al “pragmatismo” del Wset.

 

Nella mia opinione il criterio della scelta rimane la competenza dei relatori appartenenti alla delegazione della tua zona. Una volta affrontati i vari livelli di Ais, Fisar, Onav o Fis potrai dedicarti al Wset che, come detto, ha un approccio sensibilmente diverso.

 

Esiste un corso da sommelier davvero utile?

Tutti i corsi da sommelier sono utili come finestra di accesso al mondo del vino. L’importante è affrontare queste giornate di formazione con il giusto senso critico e non pensare che vi sia una verità calata dal cielo.

 

Il mondo del vino è complesso, si intreccia con la chimica ma anche con i significati simbolici che attribuiamo al vino, alla sua produzione e al suo consumo.

 

Il vino cambia con la cultura e attraverso la cultura, il vino è un prodotto culturale. Parti da questa base e metti sempre in dubbio qualsiasi cosa ti venga detta, con un approccio di tale natura ogni percorso formativo risulterà utile. Chiedi sempre il perché e se c’è una verità altra, una visione alternativa. Fai esperienza, richiedi dimostrazioni, poni domande scomode.

 

Se vuoi approfondire, di seguito troverai alcune risorse utili come:

 

Studiare il vino

Se vuoi studiare davvero il vino e stai pensando a un percorso accademico, allora ti occorre senz’altro una bella laurea in Enologia. Partire da solide basi scientifiche è di sicuro il modo migliore per maturare una competenza trasversale sul mondo del vino.

 

Pratica del vino: la degustazione

Per pratica del vino intendo principalmente le degustazioni, tra amici o in seminari specifici che approfondiscano un vitigno autoctono o ci facciano sperimentare l’evoluzione di profumi e aromi grazie a una verticale (la degustazione di annate diverse di uno stesso vino). A tal proposito, ecco un pezzo che ho scritto per fornire qualche utile indicazione sui profumi del vino.

io durante un seminario sul trebbiano

Io, durante un seminario sul trebbiano

Nella pratica (e non solo) la comparazione è mezzo essenziale per imparare a carpire analogie e differenze tra vari elementi che mettiamo in relazione quando costruiamo, tassello dopo tassello, la nostra conoscenza sul vino: come i vitigni, l’affinamento, le tipologie di vinificazione, le annate e l’evoluzione.

 

Per fare pratica del vino, come detto, esistono moltissimi modi, eccone alcuni:

  • gruppi di degustazione privati (una combriccola di amici appassionati che si riuniscono dividendo oneri e onori per bottiglie e cibi d’accompagnamento);
  • seminari a pagamento;
  • visite presso cantine e aziende produttrici;
  • partecipazione a eventi e fiere di settore.

 

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